Abbiamo deciso di dar voce pubblica alle molte discussioni che avvengono nel gruppo AILD, che hanno il buon sapore delle idee chiare, della consapevolezza del proprio valore professionale e della determinazione di collocarlo al posto giusto. Portare l’ “elefante nella stanza” per noi rappresenta il segnale che siamo pronti a cambiare definitivamente faccia al mondo in cui operiamo.
Apre il sipario di questa rubrica a più puntate il Socio LD Davide Deiola, il caterpillar a cui tutti noi dobbiamo grande riconoscenza per il merito di aver reso possibile l’apertura del tavolo di lavoro UNI, che porterà una svolta epocale per la tanto attesa formalizzazione della professione del LD. Sentite cos’ha da dirvi sul primo elefante tosto che abbiamo scelto: il lighting design a basso costo, troppo spesso sia richiesto che offerto. Seguiteci, e soprattutto partecipate alla discussione.
“Ma anche no grazie…”
Questo per me è il mood dal 2008, anno in cui con fatica e impegno costante, conseguito il titolo di specializzazione di Light Designer e tecnico luce presso l’istituto di formazione Europea ISOGEA, anno complicato ma pieno di soddisfazioni, che mi ha portato a riflettere valutare e rivalutare più volte tutto il lavoro fatto fin ad allora e di conseguenza farmi comprendere appieno quello che è lo scopo ultimo di quella che è oggi la mia attività: la QUALITA’ senza compromessi al ribasso!
Quando compriamo qualcosa cerchiamo di ottenere un prodotto fatto bene che abbia un buon look, che sia possibilmente artigianale e se di marca non ci lamentiamo troppo per il prezzo, perché in un prodotto fatto bene alla regola dell’arte c’è dietro un’ottima progettazione, un know how unico, una sapiente lavorazione, grossi investimenti nelle macchine di produzione, una ricerca di fornitura della materia prima esclusiva, c’è tutto l’amore per il proprio lavoro e questo proprio non ha prezzo.
Sia chiaro: la Qualità non appartiene esclusivamente ad un prodotto! E’ insita in ogni attività che l’uomo fa come per esempio nella moda è il disegno preparatorio che se pur non immediatamente tangibile porta ad un risultato esclusivo, il nostro lavoro è come la moda: noi prepariamo e curiamo quello che sarà il concept view cioè quello che il pubblico vedrà e godrà in termini di emozioni e ricordi potendo dire wow… Dopo di che ci dedichiamo alla realizzazione vera e propria del progetto illuminotecnico con elaborati grafici 2D / 3D e previsualizzazioni, valorizzando al massimo il contenuto dell’opera che su cui siamo chiamati a creare una scena di luce. Come per ogni altra attività, anche la nostra ha dei costi per lo più non visibili in termini di realizzazione; infatti, se ci si ferma per un attimo a contare il monte ore di ogni singolo progetto, ci si rende conto che che il 90/95 % del tempo è assorbito dalla fase di progettazione, dalle innumerevoli meeting call di coordinamento con le varie figure professionali coinvolte. Ma quando un evento / progetto si può definire di qualità? Dal numero di fixture / macchine sceniche? O da quant’è grande un palco? O all’artista/ gruppo che suona? O…
Sfatiamo un mito, la qualità del nostro lavoro non si misura in bello o brutto… La qualità nel nostro lavoro ha più parametri di misura, ne cito i primi quattro per semplificare…
- La soddisfazione generale
- La resa economica
- La pianificazione generale
- La pianificazione integrale della sicurezza
I primi due parametri sono strettamente legati tra loro. E’ pacifico infatti che se il pubblico è soddisfatto di un evento, sicuramente vorrà partecipare a quello successivo questo si traduce in termini di fidelizzazione, che significa maggiori introiti da ticket venduti, si perché per fare un evento ed averne le coperture economiche si parte con la prevendita anche sei mesi prima #sapevatelo! Ne consegue la terza parte citata: la realizzazione di un progetto omnicomprensivo e dettagliato di tutte le fasi di lavorazione del D-DAY, ovvero dalla ricerca dei professionisti fino alla definizione degli appalti per il materiale ed anche sbrogliare la macchina burocratica. Non bisogna cadere nel tranello che per sicurezza si intenda la security o le forze dell’ordine: per sicurezza si intendono due cose ben precise. La valutazione del rischio e l’applicazione sia in fase di progettazione che di allestimento di tutta la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e cantiere.
La sicurezza che ogni cosa venga svolta secondo standard qualitativi alti che garantisca l’ottimi risultato in termini di coinvolgimento dell’audience e di resa economica (ma anche la responsabilità penale per eventuali danni da infortunio, per negligenza e dolo, per mancata osservanza delle norme).
Dulcis in fundo: quanto vale veramente il nostro lavoro? Sapendo che ad esempio per l’entertainment lighting in Italia esistono una miriade di service, agenzie, promoter, cantanti, gruppi più o meno famosi e chi di questi fornisce a sua volta Qualità? Senza svendersi e senza marchette…
Poiché il nostro lavoro è obbligato a rispettare standard internazionali è grosso modo così ripartito:
• Eventi con alto numero di partecipanti a data unica 38%
• Eventi tour 8-36% fino da duecento a centomila presenze
• Eventi privati 25% circa
• Architetturale 20-22%
Queste cifre normalmente sono omnicomprensive di oneri previdenziali al netto IVA, ricordando che è buona norma ma spesso dimenticata, che il professionista per eventi di natura economica alta si doti di una sua assicurazione che copra tutte le indesiderate opzioni, anche quelle più inaspettate, cioè quella di rivalsa economica per danno d’immagine e/o economica da parte del promoter o dell’agenzia, qualora questi lamentino una cattiva realizzazione della progettazione o esecuzione delle luci. Sì perché dal progettare al realizzare il passo è lungo, e sulla strada ci si può imbattere in diversi ostacoli, un esempio su cui si dovrebbe sempre riflettere è che ad esempio ci si affida a dati obsoleti senza sopralluoghi di verifica, magari un trave di ingresso al palazzetto è troppo bassa e un bilico non ci passa…
La Qualità si genera investendo il giusto tempo e la giusta attenzione ad inseguire l’obiettivo condiviso, e quando questa è raggiunta la si capisce subito dalla scarica di adrenalina che impenna quando arrivano gli applausi del pubblico che grida….Wow! che figata!
LD Davide Deiola, Socio AILD