A pochi giorni dalla triste scomparsa del grande performer Lindsay Kemp, il nostro Socio Michele Rombolini ne condivide ricordi e impressioni dei tanti fortunati momenti di lavoro insieme al teatro Goldoni di Livorno, città dove il maestro e storico mentore di David Bowie e Kate Bush ha vissuto a lungo e dove ha spiccato l’ultimo salto.
Giorno triste per il mondo dell’arte, del teatro e della luce quello in cui se n’è andato per sempre il grande Maestro Lindsay Kemp. Ho avuto la fortuna di lavorare con lui, circostanza che mi ha fatto scoprire e affinare la mia sensibilità artistica. Lindsay era un uomo semplice, a tratti borderline, ed era innamorato della luce e delle sue molteplici sfumature. Sempre misurato, educato, ironico, Lindsay Kemp è stato per noi tecnici del Teatro Goldoni un infaticabile fomentatore di idee, consigli e immediatezza.
Mi sono sempre chiesto come con un occhio solo potesse continuare a percepire le variazioni di intensità del 5% di un singolo proiettore in mezzo ad altri cento accesi. Lindsay perse infatti la vista ad un occhio in seguito ad una trombosi oculare che lo colpì durante le prove di uno spettacolo messo in piedi con gli allievi dei corsi di teatro. Si sentì male durante quelle prove, ma la sera era regolarmente la suo posto ad impartire le ultime direttive. Questo era lui, mai banale, mai stanco del teatro teatro, non esistevano per lui spettacoli importanti e altri meno.
Ricordo quando passavamo giorni insieme a correggere e a inventare mescolando gelatine e colori sul pvc; la fatica si faceva sentire, certo, ma quel 13% di blu o quel 8% di rosso che ti faceva mischiare con colori apparentemente discordanti tra loro dava in realtà a tutto il senso della completezza.
Amava molto i tecnici del teatro, che lo amavano a loro volta, e che se pur gente di martello e chiodi ne riconoscevano la grandezzza, la semplicità e la grande simpatia.
Mancherà a tutti noi, a tutta la sua Livorno, mancherà al nostro mondo che ha deliziato con i suoi colori, la sua visione della luce e la sua immensa sensibilità.
Oggi siamo tutti un po’ più soli.
Michele Rombolini,
LD Professionista, Socio AILD
Foto credit: Michele Rombolini
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