Si è appena conclusa la seconda edizione di “CidneON – Festival Internazionale delle Luci”, nella meravigliosa location del Castello di Brescia.
L’evento, unico in Italia nel suo genere, e fa parte di ILO (International Light Festival Organization), una rete di festival luminosi molto prestigiosa; il progetto, la cui produzione è affidata ad “UP Milano” con la direzione artistica dell’Associazione Culturale “Cieli Vibranti” e promosso dal Comitato “Amici Del Cidneo”, vanta la supervisione da parte di Robbert Ten Caten, professionista nel settore da ormai svariati anni, e realizzatore in prima persona di ben 19 festival di luce in tutto il mondo, fra cui il GLOW di Eindhoven.
Alla nostra squadra tecnica (Kitchen s.r.l. per Artluce) è spettato il compito di supporto alla realizzazione ed assistenza continua di molte delle opere installate, al fianco di uno squisito team di tecnici olandesi davvero preparati.
Il tema di quest’anno si riassume in “Architettura nella natura, natura nell’architettura”. Il Castello viene infatti arricchito da originali giochi di luce ed ombre, e la natura, ampiamente presente all’interno delle mura, forma un tutt’uno con l’edificio. Sperimentare combinando queste due dimensioni è ovviamente un grande stimolo per gli artisti, che per questo festival provengono da tutta Europa, con un totale di 18 opere. La facciata esterna, visibile da tutta l’area urbana, è illuminata con i colori della città, il bianco e l’azzurro. Realizzata con 32 proiettori architetturali Croma 24 Blue ad ottica stretta e 16 Wash SGM 1200, questa installazione a cura di Kari Kola accompagna i visitatori lungo tutto il percorso della salita al Castello.
Internamente le opere a sfondo architetturale sono ben studiate e ben realizzate: nella zona del ponte levatoio la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia illumina e valorizza parte del percorso, mediante proiettori a LED di colore bianco caldo e verde saturo, con una combinazione di gobo a disegnare una foresta. “Reborn”, opera dei giovani artisti dell’Accademia Santa Giulia, simboleggia il mutamento delle stagioni. I visitatori attraversano un arco di drappi luminosi con una colonna sonora particolare ed introspettiva.
Nello splendido tunnel della Torre Coltrina, Daniel Kurniczak ha dato vita a magiche atmosfere attraverso 12 nuvole RGBW appese al soffitto e ad alcuni proiettori che colorano le pareti. “L’albero dei Desideri” (Germania, Richard Rohrhoff) è invece una installazione per mezzo della quale una pianta (attrezzata con circa 20 proiettori architetturali e 30 strip LED a controllo singolo) esaudisce i desideri del pubblico, che vota via smartphone lo show luminoso che preferisce vedere.
Anche le tecniche video ha una parte non indifferente nel festival: il portale di ingresso è esaltato da una spettacolare combinazione di videomapping e giochi di luce. Afterlight infatti propone un progetto luminoso che contrappone la grazia della natura alla razionalità dell’architettura. Per realizzarlo, il team si avvale di due proiettori Sanyo 25k ANSI Lumen, 16 Martin Rush MH3 Beam, 8 Robin MMX Wash Beam e un sistema audio che sonorizza l’intero percorso di accesso del pubblico. Il tutto viene gestito da console Chamsys con annesso mediaserver.
Ocubo, atelier portoghese di proiezioni interattive, ha realizzato “A Misura d’Uomo”, un’installazione in cui il pubblico ha un ruolo chiave: una videocamera traduce in tempo reale i movimenti e i colori delle persone in sequenze caleidoscopiche proiettate sulla parete di una torre, creando inedite architetture luminose.
Caratteristico inoltre il mapping realizzato da Isidora Tesic, Eleuteria Arena e Camilla Filippi, per mezzo del quale le Mura Viscontee del Castello si animano, raccontando storie di alcuni luoghi simbolo di Brescia. “Ecce Homo”, installazione ad opera di Scena Urbana e Paolo Gorini, è un videomapping posto sulla Torre dei Francesi veramente ben realizzato, dedicato ad uno dei capolavori del Rinascimento bresciano, “Cristo e l’angelo” di Moretto.